ANTIACIDO

UNI EN 13034
Abbigliamento da lavoro Antiacido

Gli indumenti da lavoro e di protezione che presentano il pittogramma EN 13034:2009 di tipo 6 e PB 6, costituiscono il più basso livello di protezione chimica.
In particolare, gli indumenti di questa categoria sono studiati per garantire protezione da una potenziale esposizione a piccole quantità di spruzzi leggeri, aerosol liquidi o schizzi accidentali di sostanze chimiche non immediatamente pericolose.

Rientrano nel campo di applicazione tutti i processi lavorativi che sviluppano sostanze chimiche potenzialmente pericolose per la salute dei lavoratori distinguendo e comprendendo:

  • Agenti chimici;
  • Agenti chimici pericolosi (agenti per i quali, indipendentemente dalla loro classificazione, si è pervenuti all’individuazione di un valore limite di esposizione professionale e che siano potenzialmente pericolosi per la salute dei lavoratori);
  • Preparati chimici pericolosi.

Giacche antiacidoPantaloni antiacidoCamici antiacidoGiubbotti antiacidoTute antiacido

Rischio Chimico: a cosa andiamo incontro?

Quando si parla di rischio chimico in ambiente lavorativo, si fa riferimento all’insieme dei rischi per la salute e la sicurezza derivanti dalla presenza di agenti chimici pericolosi. Il Decreto legge n. 81 del 2008, nell’articolo 222 definisce come agenti chimici pericolosi:

Agenti chimici classificati come sostanze pericolose ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52,(..) escluse le sostanze pericolose solo per l’ambiente; agenti chimici classificati come preparati pericolosi ai sensi del decreto legislativo 14 marzo 2003, n. 65,(..) esclusi i preparati pericolosi solo per l’ambiente e agenti chimici che, pur non essendo classificabili come pericolosi, possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, compresi gli agenti chimici cui è stato assegnato un valore limite di esposizione professionale”.

Quando si usa l’abbigliamento da lavoro Antiacido

Abbigliamento da lavoro antiacido

Le attività lavorative in cui è rilevante il rischio di tipo chimico sono molteplici. Oltre alle industrie che si occupano di produzione, sintesi e commercializzazione di prodotti chimici, ci sono infatti altri settori da citare, quali:

  • Laboratori di ricerca clinica e ospedali, in cui vengono manipolate e conservate sostanze reagenti e soluzioni utilizzate per terapie e analisi;
  • L’edilizia, in cui vengono utilizzati smalti e solventi per le verniciature e in generale prodotti per la realizzazione di cementi o colle e abrasivi anche con gradi di tossicità e volatilità elevati;
  • Metalmeccanica in cui vengono utilizzati e lavorati metalli in cui possono essere presenti sostanze chimiche pericolose.

Requisiti generici dell’Abbigliamento da lavoro antinfortunistico Antiacido

In genere il vestiario antiacido ha due caratteristiche principali:

  • Essere impermeabile, non deve permettere in alcun modo la penetrazione e la permeazione di prodotti chimici pericolosi, garantendo questa caratteristica per l’intero turno di lavoro;
  • Essere traspirante, impedisce o ritarda il passaggio dell’agente acido, garantendo del tempo utile all’operatore per togliere il capo in caso in cui la sostanza corrosiva entri in contatto con il tessuto.

Le istruzioni degli indumenti da lavoro antiacido devono contenere tutte le informazioni necessarie relative la specificità del capo e la protezione garantita per una o più sostanze.

Approfondimento sull’abbigliamento antinfortunistico Antiacido

I Test

METODO EN ISO 6530

Nella scelta del dispositivo può essere utile conoscere l’indice di permeazione che rappresenta il tempo che occorre all’agente chimico per attraversare il materiale e raggiungere la pelle.

Quando il tempo di passaggio dell’agente chimico è maggiore di 480 minuti (il tempo massimo del test), significa che per tutta la durata della prova, la velocità media di permeazione non ha raggiunto il valore normalizzato, quindi la sostanza chimica non è passata. Questi test vengono effettuati su tutti i capi con la certificazione UNI EN 13034:2009.

L’indumento antiacido fa parte di una determinata classe in base al tempo che l’agente chimico impiega per permeare il tessuto. Nello specifico:

  Indice di protezione Tempo di permeazione (min)
Classe 1 >10
Classe 2 >30
Classe 3 >60
Classe 4 >120
Classe 5 >240
Classe 6 >480

Nella tabella seguente, sono elencate le varie norme relative all’abbigliamento antiacido, suddivise nelle diverse categorie di appartenenza.

  Tipo Tipo di protezione Norma Categoria
1 Tenuta stagna ai gas EN 943-1
EN 942-2
III
2 Tenuta non stagna ai gas EN 943-1 III
3 Tenuta ai liquidi
(getto ad alta pressione)
EN 14605 III
4 Tenuta ai liquidi
(getto a spruzzo)
EN 14605 III
5 Tenuta alle particelle solide EN 13982-1 III
6 Tenuta limitata a schizzi EN 13034 II

METODO UNI EN 14325:2018

In base a questa normativa vengono classificate le prestazioni e i metodi di prova per testare i materiali utilizzati per gli indumenti di protezione antiacido, inclusi guanti e calzature. Questa norma può essere definita come “norma base”, in quanto alcuni indumenti possono essere sottoposti a prove seguendo questa normativa e altre più specifiche in base all’attività per i quali sono realizzati.
I test vengono realizzati valutando la resistenza dei materiali a diversi cicli in base a: abrasione, incrinatura per flessione, flessione a -30°, lacerazione, trazione, perforazione.

Classe Abrasione Flessione Lacerazione
6 > 2000 > 100000 > 150 N
5 > 1500 > 40000 > 100 N
4 > 1000 > 15000 > 60 N
3 > 500 > 5000 > 40 N
2 > 100 > 2500 > 20 N
1 > 10 > 1000 > 10 N
Classe Scoppio Trazione Perforazione
6 > 850 kPa > 1000 N > 250 N
5 > 640 kPa > 500 N > 150 N
4 > 320 kPa > 250 N > 100 N
3 > 160 kPa > 100 N > 50 N
2 > 80 kPa > 60 N > 10 N
1 > 40 kPa > 30 N > 5 N

RESISTENZA ALLA PENETRAZIONE DEI LIQUIDI – METODO EN ISO 6530

illustrazione dei processi di penetrazione e repellenza dei prodotti chimici su un materiale

Il metodo consente di misurare gli indici di penetrazione e di repellenza dei materiali.
La penetrazione è il processo con il quale un prodotto chimico passa attraverso i fori o le aperture essenziali del materiale.
La repellenza è l’attitudine di un materiale a respingere il liquido applicato alla sua superficie.

Il test è molto semplice: il tessuto da analizzare viene posto in una grondaia rivestita con materiale assorbente, inclinata a 45°. Dieci millilitri di liquido vengono versati in dieci secondi sulla superficie. Dopo un minuto viene registrata in percentuale la quantità di liquido permeata nel tessuto (penetrazione) e la quantità di liquido caduta nel bicchierino (repellenza).
La prova viene eseguita con 4 sostanze chimiche definite.

Sostanza
Acido Solforico (H2S04) 30%
Idrossido di sodio (NaOH) 10%
O-xilene
Butan -1-olo

Un materiale è conforme se, per almeno una sostanza chimica, ottiene: la classe 3 di repellenza e classe 2 di penetrazione (secondo EN 14325).
Questo non si applica ad indumenti di protezione parziale del corpo PB6 (camici da laboratorio, grembiuli, maniche, ecc).

Classe Repellenza Penetrazione
3 > 95% < 1%
2 > 90% < 5%
1 > 80% < 10%

La norma EN 17491-4 specifica i metodi per la determinazione della resistenza degli indumenti di protezione chimica alla penetrazione mediante spruzzi di agenti chimici liquidi a due diversi livelli di intensità. Questa direttiva fornisce linee guida specifiche per testare l’efficacia dell’abbigliamento protettivo contro gli agenti chimici liquidi, garantendo standard elevati di sicurezza e prestazioni.

 

 

Resistenza agli agenti

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